sabato 21 maggio 2011
Le cinque giornate di Milano
La batosta elettorale che spero preveda una rapida uscita di scena (non indolore, temo), credo consenta un esercizio a cui, a dire il vero, si stanno dedicando in molti. É il compito di una intera categoria di giornalisti: creare il coccodrillo, il profilo biografico video che andrà in onda al momento che il personaggio di turno, pace all'anima sua, se ne andrà al creatore. Insomma, tutti i giornali, gli opinionisti, i presentatori, si danno da fare a capire se stia finendo una stagione o meno. Pare si giochi tutto intorno al voto di Milano.
Per questo, in questi giorni ho il timore crescente che a Milano, pur di mobilitare l'elettorato che nelle giornate del voto ha preferito dedicarsi ad altro, per disaffezione, per stanchezza, per volontà punitiva, per distrazione, si cerchi un colpo ad effetto. Come mobilitare l'elettorato é uno dei punti focali immagino per tutte le forze, in maniera prominente per il centro destra. La radicalizzazione dello scontro cercata nella campagna elettorale non ha pagato, anche se il nostro Presidente del Consiglio sembra non pensarla a questo modo. Credo che rimangano ben poche carte da tentare.
La piú sporca, e la butto lí, tanto per mettere le mani avanti, sarebbe creare il cosiddetto "evento": utile a colpire alla pancia l'elettorato, a smuoverlo dalla poltrona, spingendolo a votare, in genere viene attribuito ad una causa esterna, non riconducibile direttamente a questa o quella parte poltica. Se ne hanno le prime avvisaglie oggi. "La mamma di un componente della giunta Moratti aggredita e presa a calci". Potrebbe, e non me lo auguro davvero, essere solo la premessa di un coup de theatre violento, spinto all'eccesso e pensato da chi non ha altre armi dialettiche, e ha in mente una vera e propria sceneggiatura asservita al mantenimento del potere, nel permanente frullato di fiction e realtà che é il nostro paese, oggi.
Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media, mi sembra interessante riportare le prime due. Per la lista completa http://www.fallacielogiche.it/index.php?option=com_content&task=view&id=54&Itemid=68
1 - La strategia della distrazione.
L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Bisogno tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali.
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione.
Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
Se la fine di un'epoca ci dovesse mai consegnare qualcosa, a parte varie scorie, dovrebbe essere la capacità di affacciarci al balcone a guardare questo strano caleidoscopio di colori assortiti un poco a caso che é l'Italia e la sua trasformazione del corso degli anni, scoprendo quante volte, in maniera oscura, la manipolazione dei sentimenti pubblici sia servita a eleggere, approvare o gestire la cosa pubblica a fini particolari. L'augurio é che Milano non si aggiunga alla lista.
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