giovedì 23 giugno 2011

DVM8 - Politiche dominicane

Da qualche anno il mio ruolo di viaggiatore si è fatto più corposo, essendo le mie trasferte in giro per il globo aumentate di intensità a causa di un buffo lavoro che neanche io so definire con esattezza. Mi sono trovato così involontario protagonista di disavventure causate dall’essere il contrario del viaggiatore on the road consumato. Al contempo il trovarmi in luoghi talmente ricchi di profumi, colori, sapori, esperienze e vite diverse dalla mia, mi ha posto in condizione di non poter fare a meno di raccontarli. Il DVM è quindi la fedele ricostruzione dei miei viaggi, di ciò che ho visto e vissuto, sempre in prima persona.

Diario del Viaggiatore Maldestro
Repubblica Dominicana, Nagua - Giugno 2011

Ore dodici, incontro con il sindaco di Nagua, Angel de Jesus Lopez, detto il Compa. Nagua é una città di circa settantamila abitanti sita nel nord est della Repubblica Dominicana, ed é la capitale della Provincia Maria Trinidad Sanchez. Per dire, vado a incontrare uno importante. E infatti, per l'occasione, sfodero una camicia e un paio di pantaloni lunghi (che a 35 gradi di media coniugati a settantacinque per cento di umidità é un esercizio di ascesi spirituale). La questione sul tavolo sarà semplice: l'azienda in cui lavoro produce un tot di rifiuti, il comune di Nagua possiede una discarica che vorrei utilizzare.

L'auto mi porta vicino al luogo dell'incontro e riparte: Jorge, l'incaricato dell'azienda che guida, deve sbrigare altre pratiche in giro, mi tornerà a prendere non appena io abbia finito. Armato delle migliori intenzioni, mi preparo e affronto l'edificio comunale dove il Compa mi ha dato appuntamento. Dopo breve anticamera vengo introdotto nell'ufficio del sindaco, dove un sedicente funzionario (che scambio per il mio uomo) mi fa parlare cinque minuti filati, prima di confessarmi che no, non é il sindaco, che il Compa mi aspetta al ristorante, a circa due chilometri dal comune, testualmente "donde Hierro Rafa". Informali, penso. Magari mi avesse avvertito prima, mi sarei organizzato. Va bene comunque. Ahimé sono a piedi. Chiamo al cellulare Jorge e mi faccio tornare a prendere, destinazione Hierro Rafa.
Quando approdo, il Compa mi accoglie abbassando il finestrino oscurato della sua Hummer nera. E' un dominicano di cinquanta anni, pelato, ma dentro alla jeep sembra un gangsta. Gli anelli che porta al dito e il portachiavi dell'auto diamantato contribuscono al luogo comue. Dentro all'Hummer, grazie al cielo, non sta suonando un rap a volume intossicante.

Aspettami cinque minuti, dice, siediti lí, io finisco qui. "Lí" é una panchina in ferro all'aperto (Hierro Rafa é un fabbro) ai soliti trentacinque gradi e "qui" é l'interno di un Hummer a 18 gradi di aria condizionta. I cinque minuti dominicani, và detto, sono una variabile elastica; da dieci a trenta minuti. Ed è già un lusso. Quando un dominicano dice "orita" dovete preoccuparvi seriamente: possono passare anche giorni interi prima che quello che vi hanno promesso accada. Comunque a me và straordinariamente bene, che passano solo quindici minuti e il Compa scende dall'auto. Non mi sono squagliato piú di un tot, prendo il respiro pronto a sciorinare tutta la mia tiritera, che il Compa mi spiazza ancora.

Che ne dici se andiamo a discutere mentre beviamo qualcosa? Ok, Compa (il lato buono é che siamo già amici di lunga data, ci damo del tu) ma sono a piedi. Nessun problema, ti porto io (il lato cattivo é che l'Hummer del Compa é già zeppa di gente e io sono mèzzo di sudore che sembro carta moschicida). Cmq riparto, schiacciato tra due ragazze (Segretarie? Apprendiste? Figlie? Ganze?) e un oscuro funzionario a cui il Compa si rivolgerà sempre a gesti. Nonostante i diciotto gradi (aria condizionata) continuo a sudare appiccicoso, ma nessuno dei miei vicini se ne duole, apparentemente. Il Compa mi scarrozza alla guida, mentre felicemente assolve a una decina di telefonate fiume, saluta gente, si accerta dei lavori in un paio di sterrati e si ferma a parlare nel mezzo della strada (senza mai scendere dalla jeep) con quattro altri conducenti, incurante delle code che si formano dietro ai suoi colloqui improvvisati. Dopo circa venti minuti di macchina siamo dalla parte opposta della città, entriamo in un comedor (trattoria) e finalmente ci sediamo uno di fronte all'altro. Altro respiro per dare il la al mio discorsino, ed il Compa si produce nuovamente in una telefonata che mi terrà in standby per altri venti minuti, che chiarisce alcune visioni erronee che avevo della politica in Repubblica e mi apre nuove prospettive.

Per inciso, i partiti in repubblica dominicana sono due: Partido Revolucionario Dominicano (PRD) E Partido de la Liberacion Dominicana (PLD). El Compa ha militato in entrambi (alla faccia del trasformismo), ed ora pare che entrambi vogliano fargli le scarpe. La frase che ripete più spesso al telefono é "sono pronto alla guerra come alla pace"; alla quinta volta che glielo sento ripetere diventa il mio guru personale. Alcuni passaggi sono interessanti, principalmente a dimostrare una tesi ovvia: gli uomini politici - di un certo calibro - non sono interessati ad altro che a perpetrare il proprio potere. I voti qui si comprano alla luce del sole, tanto che si é rovesciata la stessa idea di voto: sono i cittadini che si rivolgono direttamente ai candidati per sapere quanto sono disposti a pagare per ottenere il loro voto. L'ignoranza ed il bassissimo livello di istruzione (sulla cui qualità imbarazzante posso testimoniare vari aneddoti) rendono il popolo gestibile, addomesticabile e lo stesso paese preda dei debiti nei confronti del Fondo Monetario Internazionale, che guida profondamente le scelte del governo in materia fiscale, economica, gestionale. Il FMI pare essere una sorta di usuraio internazionale, che guida le politiche dei paei sottosviluppati "consigliando caldamente" ditte a cui dare appalti, tasse da applicare e tipologia di ritorno del prestito. In genere, il prestito serve al paese stesso per ungere ed arricchire innanzitutto la classe politica e poi fare qualche opera di utilita' pubblica: chi paga il risultato di queste operazioni e' - nel 99% dei casi - la classe meno abbiente, attraverso incrementi dei costi su derrate alimentari e carburanti.

Il Compa non esita un secondo quando - finita la telefonata - si concede un attimo alla mia piccola questua; "esto es un pais subdesarrollado", sono le sue prime parole. Un paese sottosviluppato ad arte, nel quale la classe politica è, a tutti gli effetti, la zecca più affamata, che riduce la possibilità reale di sviluppo. Ahimé, lo stesso identico sistema, con poche varianti, in tutti i luoghi del mondo. L'ignoranza rende la gente schiava, la politica l'incanta con promesse e la grande finanza la vessa con costi sempre maggiori, che lo stesso popolo fatica a comprendere, grazie alla sua ignoranza.

Location:Nagua,Repubblica Dominicana

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