Andare a fare la spesa, dove vivo in questo momento, non è proprio la piú semplice delle operazioni. O meglio, bisogna ristrutturare le proprie aspettative rispetto a ció che ci si aspetta di trovare, ad esempio, in un supermercato. Nel nord della Repubblica Dominicana (ma quanto segue bene o male si applica in tutto il paese) il primo supermercato da grande distribuzione si trova a circa un'ora e mezzo di viaggio da dove mi trovo, si chiama "La Sirena". La Sirena rappresenta una meta mensile delle mie peregrinazioni: per tutte le altre necessità edibili, mi rifornisco a botteghe locali, l'equivalente (con le dovute differenze) di un'alimentari di paese.
Rispetto all'economia locale il cibo ha dei costi altissimi, in media circa il 30% in meno dell'Italia, mentre i salari sono circa il 50/60% in meno. La cosa che peró mi appare straordinaria è una legge non scritta a cui non sfugge l'alimentari di paese cosí come la grande distribuzione: quasi tutti i cibi e le bevande sono in scadenza o scaduti. Non è raro trovarsi a comprare (al Carrefour a Santo Domingo) CocaCola scaduta (!), spaghetti (generalmente prodotti in Italia, con varie sottomarche) in scadenza in pochi giorni, conserve in scatola la cui durata massima è quindici giorni. Non raro (e parliamo di grande distribuzione) è trovare insetti o animali nelle derrate alimentari.
Fatta questa prima scoperta, mi si è insinuata nella mente una idea che ho provato a verificare in vari settori del mercato. Essendomi ammalato di una lieve polmonite, ho dovuto affrontare una piccola trafila medica con conseguente terapia e farmacia connessa. Anche qui, i medicinali sono in scadenza, se non a volte già scaduti (occhio, se siete o passate da queste parti, la data di scadenza và sempre controllata!). Nei casi sopracitati, naturalmente, se riportate indietro il bene acquistato ve lo cambiano senza battere ciglio, senza stupirsi. Ultimo, ma non meno importante settore merceologico: le auto. Non avendo industrie produttive nel paese, le auto sono tutte importate. Nella grande maggiornaza dei casi, l'importato è un usato, proveniente dagli Stati Uniti, e nello specifico, da Miami, Florida.
E finalmente arrivo al punto. Mi pare, e forse scopro l'uovo di Colombo, che i cosiddetti paesi del terzo mondo vivano degli scarti del primo. Sono in qualche modo un "secondo" mercato, nel quale sopravvivono merci che da noi non hanno piú valore, o ne hanno uno relativamente basso. Lo stesso accade con il genere umano: quello di scarto - i turisti sono un caso a parte, in questo quadro - che nei paesi di origine, del primo mondo, non ha piú senso di esistere, in genere trova una nuova - comunque disgraziata - esistenza in questo terzo mondo, vera discarica di avanzi (alimentari, farmaceutici, automobilistici, umani) del pianeta dei civili.
Questa parte del mondo si converte con la generale approvazione di tutti nell'immondezzaio di molte scorie che il cosiddetto mondo civile produce nel proprio cammino verso il sole dell'avvenire. Avendo constatato negli ultimi diexi anni, grazie ai viaggi in giro per il mondo, che il cosiddetto mondo civile sta perdendo il proprio primato sociale ed economico, ed anzi sta retrocedendo a scapito di paesi piú dinamici, come Cina, India, Brasile, tramutandosi di fatto in un probabile futuro terzo mondo, la domanda che sorge spontanea é: passerà molto tempo prima di comprare CocaCola scaduta alla Coop?
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