sabato 12 marzo 2011

Requiem del belpaese




Anche se per molti versi puó apparire facile come sparare sulla croce rossa, in questi giorni cercavo di analizzare con alcuni amici le motivazioni, quali che fossero, del declino economico, sociale, culturale della mia patria e del conseguente nostro cercare altri lidi. Ne è venuto fuori uno spaccato desolante.
1) L'età media degli italiani (http://www.vita.it/news/view/104230) è destinata a crescere. La quantità di anziani, con scarse nascite, fa del nostro il paese piú vecchio d'europa, con la classe dirigente piú vecchia. La pervicace ostinazione con cui questi "grandi vecchi" fatichino a mollare i ruoli che si sono accaparrati, rende, di fatto, la stagnazione sociale irreversibile.
2) La depressione (http://www.osservatoriopsicologia.it/2010/11/27/italia-in-crisi-boom-di-psicofarmaci-e-il-medico-diventa-psicologo). Non si tratta solo di una depressione generalizzata, e ne é termometro il generale aumento del consumo degli psicofarmaci, quanto di un sentire profondo. C'è la percezione netta che manchi, al paese, la prospettiva. Si vivacchia, si tira 'nnanz, ma non esiste un progetto globale, una idea del paese. Non esiste a livello politico, e neanche a livello dei singoli. Siamo un paese a corto, cortissimo respiro.
3) Parenti, amici, tangenti, politica. Il modo di procedere nel fare affari, nel cercare lavoro, nella quotidianità, privilegia la rete delle relazioni a scapito della qualità e del merito. In sostanza, conoscere persone è infinitamente piú importante del saper fare, e non necessariamente le due cose sono in relazione. I politici appaiono come un vero e proprio cancro per il paese, essendosi convertiti (negli ultimi anni in modo sempre piú palese, direi) nel contatto obbligatorio per molte azioni: piú faccendieri che servitori dello stato.
4) la crisi, i paesi emergenti. L'europa e con essa l'Italia vive senz'altro una crisi che principalmente appare di idee, di identità e di conseguenza economica. Un mondo in declino monetario, fisico e mentale, che dovrebbe fronteggiare la concorrenza di paesi giovani, motivati in ascesa monetaria, da cui spesso provengono grandi idee per il futuro.

Considerato questo, ci sono ancora buoni motivi per vivere in Italia? La qualità della vita, le relazioni, il cibo, la natura, la storia, la cultura? Ci sono motivazioni ulteriori?

Location:Madrid, Spain

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